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Shaman King
Perfect Edition

Numero: 13
Dimensioni: 14.5x21, B, 256
pp, b/n e col
Prezzo: € 5.90
Data di Uscita: 03-11-2011

 

Ainu – il popolo di Horo Horo

Gli Ainu vivono soprattutto nelle isole giapponesi di Hokkaido, Sahkalin e alcune delle isole Curili.
Sono stimati in circa 15.000 individui, 50.000 se si conta anche il sangue misto.
Gli Ainu sono una popolazione di cacciatori-raccoglitori (ma anche ottimi tessitori e artigiani), la cui religione può essere classificata tra quelle del ceppo animista. “Ainu”sta ad indicare tutto ciò che non è un Dio. Dal momento che questa popolazione venera praticamente tutto (Animali, montagne e persino gli utensili), la parola “Ainu” può significare quindi “Essere umano” (Anutari Ainu = Sono un essere umano). Essi venerano l’orso come la divinità maggiore, ed ogni anno celebrano la festa dell’orso (Kamui Omante), in cui un orso viene sacrificato per dare cibo alla comunità.

   
Ainu durante una celebrazione religiosa
   
Costume tradizionale Ainu (Kaparamip)

Gli Ainu arrivarono nell’isola di Hokkaido (probabilmente dal Caucaso) 25.000-30.000 anni fa. La loro lingua non conta più di un migliaio di parole, la cui circa metà è usata per indicare oggetti o azioni relativi alla caccia, alla pesca e alle leggende tradizionali. Non conoscono ancora la scrittura e i numeri oltre le dita della mano, e non possono esprimere verbi passati o futuri. Non avendo una lingua scritta, ancor oggi le leggende, i miti e le canzoni vengono tramandate oralmente. Purtroppo la lingua Ainu è classificata come “estinta” dal momento che poche decine di persone la conoscono ancora e solo una ventina di anziani la usa nella vita quotidiana. La caccia si pratica ancora per mezzo di lance e clave.
I contrasti fra Ainu e giapponesi cominciarono già nel lontano 1400-1500, che vide un susseguirsi di piccole guerre e periodi di pace apparente per oltre 300 anni.
A partire dalla seconda metà del 1800, i Giapponesi misero a punto un efficace piano di colonizzazione dell’Hokkaido, costringendo le popolazioni Ainu a spingersi sempre più nell’entroterra per sopravvivere. Nei primi 30 anni del ‘900, i giovani Ainu furono inseriti in scuole giapponesi (in classi separate da quelle dei nipponici, a causa del crescente razzismo). Vennero obbligati a studiare la storia, la geografia e la letteratura nipponica, in modo da fargli comprendere appieno la “superiorità” dei giapponesi e di quanto le tradizioni Ainu fossero, a loro parere, inutili e assurde.
Questo periodo vide l’identificazione degli Ainu da parte dei giapponesi come “cani” (Infatti in giapponese il termine Inu sta ad indicare questo animale), e gli Ainu rimasti cominciarono a vergognarsi del loro stato e cercarono di integrarsi il più possibile nella società giapponese, spesso nascondendo le loro vere origini.
A partire dalla seconda metà del ‘900, però, i giapponesi intuirono come le popolazioni Ainu potessero incentivare il turismo. Vennero costruiti nuovi villaggi, e da quel momento gli Ainu cominciarono a riscoprire ed essere fieri delle loro tradizioni. Il mondo cominciò a conoscere questa popolazione così diversa dalle altre.
Con il tempo, la situazione degenerò. Gli indigeni cominciarono ad essere considerati “animali da circo”, e le cose precipitarono verso gli anni 60-70, quando gli Ainu (aiutati da chi sosteneva la loro causa) cominciarono a rivendicare i propri diritti.
Dagli anni ’70 in poi, nacquero nuove associazioni volte a sensibilizzare la popolazione in merito alla causa Ainu. Nel 1988 è stato richiesto al governo giapponese di riconoscere gli Ainu come indigeni e porre fine alle ostilità, ma ancor oggi questa richiesta non è stata accettata e i nipponici continuano a considerare gli Ainu una popolazione inferiore, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di questo popolo.

P.S: Ho chiesto a Rey di inserire questa sezione nel sito, perché oltre essere collegata con Horo Horo è un notevole spunto di riflessione verso la causa Ainu (che io ho abbracciato in pieno ma non so ancora come sostenere), e su come una popolazione antichissima stia lentamente scomparendo a causa della politica razzista.

Alcune fasce (non sembrano quelle di Horo Horo?)

Ikupasui (usati per celebrare le divinità)



A cura di Pilika-san

 

 




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